Il mio Consiglio - Giugno 2001
di Vittorio Ciocca

Il Consiglio Comunale, nonostante tutto, è ancora la sede istituzionale dove, a livello locale, si dibattono argomenti che interessano direttamente gli abitanti del Comune stesso; si prendono decisioni, a volte rilevanti; si argomentano le scelte. E’ il luogo pubblico in cui avviene lo scambio dialettico tra maggioranza ed opposizione e dove è possibile capire le ragioni degli uni e degli altri, in relazione a questioni che, prima o poi, condizionano la vita di tutti. Per questo delude la scarsa partecipazione alle sedute del Consiglio da parte di chi è amministrato, anche perché, in questo modo, si rischia di lasciare carta bianca all’amministratore. A condizionare le decisioni sono, alle volte, anche le osservazioni della minoranza, ma molto di più potrebbe fare un’opinione pubblica attenta. Non è così e mi spiace; sono tuttavia ancora convinto che è bene che la partecipazione non lasci definitivamente il posto alla delega in bianco e approfitto di questa occasione per invitare tutti ad una maggior presenza nella vita pubblica.

A.S.GA: un primo bilancio e proposte future

Sono stati invitati a relazionare il Presidente dell’A.S.GA, Balzarotti e l’Ing. Rapetti.

Entrambi si sono soffermati anche su questioni tecniche difficilmente sintetizzabili. Per quanto riguarda l’obiettivo di mantenere ed incrementare l’affidabilità dei servizi resi, il Presidente ha citato la "Carta dei Servizi" che è una sorta di contratto tra l’azienda ed il cliente a cui l’azienda si impegna ad attenersi. Tale strumento presuppone una verifica del grado di soddisfazione dell’utenza che però l’A.S.GA "quest’anno ha svolto solo parzialmente". Tradotto significa che non hanno verificato se il cliente, cioè noi, siamo soddisfatti del servizio. Mi sembra una mancanza rilevante per chi, secondo i canoni aziendalistici attuali si propone l’efficacia e l’efficienza.

Più preoccupanti sono i progetti futuri laddove il Consiglio d’Amministrazione, che ha ricercato nuovi settori di sviluppo, vede la possibilità di un intervento dell’azienda (che nel frattempo passerà da Azienda Speciale ad S.p.A) nel campo dell’energia elettrica grazie ad una possibile liberalizzazione del consumo: già prevedo rischi californiani, dove la privatizzazione dell’energia elettrica ha portato alle interruzioni d’energia di cui si sono interessati tutti i giornali in questi giorni. Vi sono servizi che non possono essere privatizzati perché hanno una rilevanza sociale enorme e non possono assoggettarsi alle leggi del mercato: occorre affermarlo con forza, oggi che cominciano a vedersi le disfunzioni in ambiti delicatissimi e sottoposti alla logica del profitto: la sanità e l’istruzione.

Calvi-Carabelli: contributo annuale

La scuola materna Calvi-Carabelli ha ottenuto un contributo comunale di 345 milioni a fronte di una richiesta di 350. L’Assessore della Pubblica Istruzione, Giuseppe Baroni, ha confermato la sua proposta nonostante dal dibattito del Consiglio precedente io abbia sottolineato che il contributo statale fosse passato da 42 a 125 milioni, grazie alla legge di parità del ministro Berlinguer. Tale osservazione aveva trovato attento il Sindaco Gatti che in questa occasione si è sentito in dovere di proporre il congelamento delle rette per l’anno scolastico 2001/2002.

Uranio impoverito

La messa al bando delle armi all’uranio impoverito è uno scottante tema di tragica attualità che ha occupato le prime pagine dei giornali per qualche tempo, un anno dopo le denunce gridate di "Liberazione", il quotidiano del nostro Partito diretto da Alessandro Curzi. Proprio due giorni prima del Consiglio Comunale, la stampa nazionale aveva dato notizia che la Royal Accademy, la prestigiosa ed indipendente Accademia britannica delle Scienze, aveva reso noto un rapporto nel quale si affermava che l’uranio impoverito usato negli armamenti è pericoloso per i soldati alla guida dei blindati e per coloro che si trovano vicino al punto d’impatto del proiettile; per gli altri il rischio è basso ma esistente. Se si pensa che in Iraq sono stati lanciati 9.500 missili; in Bosnia nel ’95 ben 10.800 missili e 31mila nel ’99 in Kosovo, si può ben capire come sia urgante chiederne la messa al bando. La proposta non ha trovato molte orecchie attente: il Polo e in particolare il consigliere Berardi ritiengono il Consiglio Comunale un luogo inadatto a certe analisi e a certe prese di posizione. Gli altri, compresi i compagni diessini, sono preoccupati di non compromettere la loro lealtà alla politica nazionale del centro sinistra. Ho invece trovato la solidarietà del consigliere di Gaggiano Futura, Giuseppe Pozzoni che, ritoccando marginalmente il testo dell’Ordine del Giorno da me presentato, non ha avuto problemi a sostenerlo.

Comitato di Frazione di Vigano-Barate: dimissioni

Si è dimesso l’intero Comitato di Frazione di Vigano che ha motivato le proprie dimissioni con uno scritto in cui si sottolineavano sostanzialmente due questioni: l’Amministrazione si era dimostrata insensibile alle proposte, molto articolate, che il Comitato aveva elaborato sul problema della viabilità e, per la prima, aveva negato il contributo per la Festa Patronale della frazione.

La discussione è stata molto approfondita, a tratti accesa. Il Sindaco aveva fatto predisporre la lavagna luminosa delle grandi occasioni (l’aveva già utilizzata nella seduta-spettacolo, quella dell’insediamento del Consiglio) e, per la serie "vi stupiremo con effetti speciali", ha illustrato le varie ipotesi di piano viabilistico. La cosa che più mi ha stupito è stata l’assenza, da parte della maggioranza, di qualsiasi dubbio: si dimette un intero Comitato tra cui, che mi risulti, nessun pericoloso sovversivo ma cittadini qualunque, alcuni dei quali legati all’attuale maggioranza, e nessuno è sfiorato da una qualsiasi sorta di perplessità. L’intera ipotesi di rivedere i percorsi automobilistici all’interno della frazione è stata cassata e il consigliere Sergio Perfetti ha confutato anche il ragionamento sul contributo alla Festa Patronale. Le dimissioni sono state accettate.

Vittorio Ciocca

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